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PULIVENETA GRANZETTE 6 – POL. TRIBANO 4

Primo tempo: 3-2

Puliveneta Granzette: Zanirato M., Barison, Grignolo, Bellini, Boniolo, Paron, Zanoli, Passarotto, Zanirato A., Zanirato D., Gazzabin, Brombin. All: Paron.

Polisportiva Tribano: Birolo, Primaverile, Blasta C., Zoddi, Lunardi, Baretta, Blasta E., Marchesin, Brunello, Guglielmon. All: Dalla Pietà.

Reti: 3 Zanirato A. (P), 3 Zanirato D. (P),  2 Blasta E., Lunardi, Brunello.

Rovigo – Una Puliveneta Granzette pazzesca. Può bastare una statistica essenziale per comprendere l’inizio del nuovo anno dei rossoverdi. Prime due giornate del girone di andata: 0 punti; prime due giornate del ritorno: 6 punti. Il successo di rilievo ottenuto col Tar nella giornata precedente, dunque, ha avuto un seguito, e contro per di più a un’altra compagine d’alta classifica. Il Tribano, formazione padovana e quinta in classifica, ha dovuto rincorrere invano i padroni di casa dal primo all’ultimo minuto, palesando una sostanziale inferiorità nell’arco del match. L’allenatore-giocatore Andrea Paron osserva lo svuotarsi della lunga lista indisponibili e gode della possibilità di impiego di tutti gli effettivi, con la sola eccezione dell’esterno Masin. La Puliveneta domina la parte centrale del primo tempo (parziale di 3-1) e l’inizio del secondo (2-0). Il Tribano realizza tre dei suoi quattro gol nella fase finale dei due tempi. I padroni del palazzetto si difendono con ordine e ripartono con buona lena, godendo, tra l’altro, del recupero di Andrea Zanirato, che dona maggior dinamismo e pericolosità alla manovra rossoverde. La miglior ripartenza dei locali giunge al 14’ della ripresa: Paron recupera palla e avvia l’azione con un colpo di tacco in bello stile, Zanoli raccoglie palla e attira su di sé l’attenzione della difesa ospite. È generoso, in seguito, a premiare la corrente centrale Andrea Zanirato, che inosservato spedisce la palla in rete. Il Tribano crea le migliori occasioni negli ultimi dieci minuti della prima frazione, con geometrie elementari ma efficaci, ben eseguite. Tenta, infine, un disperato recupero nei minuti conclusivi del match, ma riversa sull’arbitro le sue frustrazioni e finisce per raccogliere più cartellini gialli che gol.